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Cenni Storici

Le processioni, fin dall'antichità, hanno sempre rappresentato la forma più popolare della religiosità. Il Cristianesimo ha adottato questo mezzo espressivo per toccare la sensibilità e l'emotività del popolo, dando così origine a riti ancestrali che ancora oggi si ripetono immutati. A Priverno la Processione con maggiore partecipazione popolare è quella del Venerdì Santo. Per la sua complessità, derivata dai numerosi episodi della Passione di Cristo, l’organizzazione è sempre stata affidata alle Confraternite che, anche se con mutazioni notevoli dovute al cambiamento della società, hanno portato avanti tale tradizione, alla quale i confratelli hanno sempre partecipato incappucciati e muniti di torce. È impossibile dire con certezza con quali forme e quando sia nata la Processione (“Perdissione” in dialetto): nata probabilmente dalla trasformazione delle antiche laude che si recitavano in Chiesa durante il Medioevo, il nostro storico locale Edmondo Angelini ci ricorda tuttavia che i primi documenti rilevanti riguardanti la Processione risalgono alla metà del XVI secolo manifestando una celebrazione esistente già da tempo. La processione del Venerdì Santo ha subito trasformazioni sia nella partecipazione formale delle confraternite, sia nell’aspetto estetico delle macchine. Le cause di queste trasformazioni, iniziate fra le due guerre mondiali, sono attribuite alla decadenza delle confraternite e alla diminuzione degli introiti. La mancanza di denaro da una parte, e la perdita di una dirigenza sensibile agli aspetti estetici dell’arredo confraternale dall’altra, hanno provocato un disagio tale che, deperite le antiche macchine, non è stato più possibile rinnovarle degnamente, diversamente dal passato. Solo negli ultimi anni si sta cercando di restituire dignità estetica e devozionale a ad un’antichissima tradizione religiosa nella quale le confraternite, nel corso dei secoli, hanno sempre avuto un ruolo predominante.


(Testo tratto dall’opera “La Processione del Venerdì Santo ed altri riti della Settimana Santa” di E. Angelini - E. Di Fazio - E. Angelini)

PH: Romolo Grenga

Cenni storici: Testo

La Processione oggi

La Processione dei nostri giorni è il risultato di vari secoli di tradizione vissuta. Il giorno del Venerdì Santo, dopo l'Agonia, le macchine, escluso il Cataletto, vengono portate in Piazza del Comune, davanti alla Cattadrale, da dove, alle ore 20:30, inizia la sfilata. Ogni macchina, esclusa la bara del Cristo Morto, è accompagnata da un gruppo di cantori. La Processione ha inizio con la macchina dell'Orto degli Ulivi, a cui seguono tutte le altre: Gesù davanti al Sinedrio, Flagellazione di Cristo, la Caduta di Cristo, la Veronica, Incoronazione di spine, il Calvario, l'Addolorata, la Pietà e il Cristo Morto. Durante l’intero percorso sono previste delle fermate, dove viene eseguito sempre lo stesso canto. Le macchine vengono portate a spalla ed ognuna è preceduta dal proprio gruppo di cantori, tutti vestiti normalmente, senza sacco distintivo, anche nel caso delle macchine gestite dalle Confraternite. I fratelli delle Confraternite, vestiti di sacco, senza cappuccio e senza torce, precedono le rispettive macchine portando una o più croci processionali. Un momento particolarmente toccante è dovuto alla presenza dei Sacconi: due persone incappucciate e vestite di nero, recanti una croce sulle spalle e che, inserite tra la macchina della Veronica e quella del Calvario, vengono accompagnate dal rumore delle catene legate alle caviglie e che le uniscono nella manifestazione della propria pubblica penitenza. Sono presenti inoltre i sacerdoti e la banda musicale, che fin dall'800 accompagna con marce funebri il Cristo Morto. A conclusione della sfilata segue una lunga folla di fedeli, che intonano inni di antica tradizione o recitano preghiere. L'ultima fermata è rappresentata da quella situata nel Piazzale XX Settembre, dove per l'ultima volta si intona il solito canto, per poi ripartire alla volta della Cattedrale. La processione si conclude intorno all'una di notte.


​(Testo tratto dall’opera “La Processione del Venerdì Santo ed altri riti della Settimana Santa” di E. Angelini - E. Di Fazio - E. Angelini)

PH: Romolo Grenga

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