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Confraternita della Morte e Orazione

Veste: Veste nera, cinta alla vita con cordone nero dotato di rosario dello stesso colore. Cappuccio dello stesso colore ed emblema confraternale cucito sul lato sinistro.


Funzione Religiosa: Festa dell'Addolorata con Processione, San Tommaso d'Aquino, San Giuseppe con l'organizzazione del “focaraccio”, Messa Vespertina ogni sabato, allestimento di un grande Presepe.

"Io sottoscritto Arciprete della Chiesa Cattedrale di questa Città di Piperno fo fede ed attesto, che in detta Città non vi è eretta compagnia sotto il titolo della Morte, la quale abbia istituito di prendere gli morti tanto dentro la Città che in Campagna, cagione per la quale che volte non si trovano persone, che facciano la carità di portare in Chiesa gli detti Morti."


È proprio per far fronte a questa necessità che un gruppo di persone, guidato dall'Arciprete Ilario Cencilico, pensarono di fondare una confraternita che avesse come scopo principale quello del recupero delle salme della povera gente e delle relative esequie. La Confraternita fu dunque approvata nella Chiesa di S.Nicola in data 19 giugno 1779 dal vescovo Benedetto Pucilli, con il nome completo "Mortis et Orationis", che conserverà, salvo qualche variante, fino ai nostri giorni. Il 25 dello stesso mese, sempre a S. Nicola, vennero approvati anche gli statuti. Nell'agosto del 1779 fu aggregata all'Arciconfraternita della Morte e Orazione di Roma "affine di partecipare anche Noi l'Indulgenze, Orazioni e privilegij, che nella Medesima, ed in tutte l'altre aggregate si godono". La prima sede della Confraternita fu la chiesa di S. Benedetto, dove esisteva una cappella dedicata a Sant'Agata. Entrata in possesso, dopo la concessione definitiva del cardinale Innocenzo Conti, abate commendatario di Fossanova, alla cui abbazia apparteneva ancora la chiesa parrocchiale di San Benedetto, la Confraternita la fece restaurare a sue spese, preoccupandosi di rinnovare e mantenere l'arredo dell'altare. Nel 1913, dopo lo scioglimento e la successiva ricostruzione, la Confraternita si stabilì definitivamente nella Chiesa Comunale di San Tommaso D'Aquino. Con l'assunzione definitiva del trasporto delle salme da parte del Comune di Priverno, all'inizio del '900, la Confraternita è stata privata della funzione per la quale ebbe origine. Ma ciò non le impedì di rimanere in vita con le sole pratiche devozionali e di culto.

(Testo tratto dall’opera “La Processione del Venerdì Santo ed altri riti della Settimana Santa” di E. Angelini - E. Di Fazio - E. Angelini)

Confraternita morte e orazione: Info
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