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Flagellazione di Cristo

Nome popolare: I Fruschi

La prima macchina, il cui nome popolare è “i Fruschi”, fu commissionata all'artista romano Antonio della Bitta e si deve alla Confraternita del Preziosissimo Sangue, fondata nella chiesa di S. Nicola nel 1824 e trasferita nel 1836 in quella di S. Giovanni. Veniva portata in processione insieme ad una grossa croce processionale dovuta all'ebanista privernate Angelo Bianconi. Il gruppo scultoreo, in cartapesta, è stato negli anni particolarmente danneggiato, soprattutto le figure dei due flagellatori, maltrattate a causa della loro funzione negativa, fino a non uscire più in processione dall'inizio degli anni ’40 al 1963, quando venne sostituito il fondale. Nel 1988 i due aguzzini furono sostituiti da sagome in legno, concettualmente ispirate a quelle dell’Orto, dalle dimensioni più vicine possibili a quelle del Cristo, che per quanto possibile fu recuperato e riutilizzato. Nel 1995, quanto restava dell’opera di Antonio della Bitta fu inglobato in un rigido rifacimento in gesso. La macchina che vediamo oggi, invece, è ispirata alla sua prima “edizione”: le figure, infatti, sono state realizzate in cartapesta nella bottega Guacci nei primi anni 2000.

Conservata nella Chiesa di San Tommaso d'Aquino. 

TESTO: Giorgia O. Onifade

PH: Massimo Bove

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